Quasi ogni ego ha perlomeno un elemento di quello che possiamo chiamare «identità di vittima». Alcune persone hanno di sé un’immagine di vittima così forte che diviene il centro del loro ego. Risentimento e lamentela formano una parte essenziale del loro senso del sé. Anche se le vostre lamentele sono totalmente giustificate, avete costruito per voi stessi un’identità che è proprio come una prigione, le cui sbarre sono fatte di forme di pensiero. Guardate ciò che state facendo a voi stessi, o meglio ciò che la vostra mente vi sta facendo. Sentite l’attaccamento emozionale che avete alla vostra storia di vittima e diventate consapevoli della compulsione che avete a pensarci o a parlarne. Siate lì come la presenza che testimonia il vostro stato interiore. Non dovete fare niente. Con la consapevolezza vengono la trasformazione e la libertà.
Eckhart Tolle
WILLOW – Salice piangente, Salix vitellina, Salice giallo
Che tipo è?
È una persona che si sente sempre in credito con la vita, risentita e amareggiata, tende a ricercare fuori di sé il colpevole. Che sia Dio, il Karma, il destino, la sfortuna, la società, la politica o persone diverse di volta in volta, tutti sono nemici e colpevoli. La responsabilità della propria storia, della propria insoddisfazione è sempre da cercare in qualcosa o qualcuno. Così la persona assume il ruolo ipocrita della vittima, di autocommiserazione. Mantiene un frequente malumore e un atteggiamento di chiusura, è spesso disprezzante. Il suo atteggiamento frustrato e lamentoso deriva dal meccanismo di difesa costruito nel tempo, alimentato dal sospetto, dal cinismo e dalla diffidenza. Così la sua interpretazione della realtà diventa paranoica e costruita sulla lettura distorta di ogni evento, al fine di poter dimostrare le sue tesi negative. Tende ad essere egoista, con la tipica modalità di non dare nulla ma pretendere di ricevere, come se tutto fosse dovuto a titolo di risarcimento. Ha una modalità musona, astiosa che gli rende insopportabile la felicità altrui, invidiata e vissuta come una prevaricazione/provocazione nei suoi confronti. Willow ha la tendenza a portare gli altri nella propria negatività e frustrazione. Si nutre e sguazza nelle lamentele, nell’amarezza. La sua ira (non sempre) trattenuta crea uno schema infantile boicottante e auto-boicottante dove vivendo il meno possibile le responsabilità, le relazioni, l’impegno, la dedizione e la fiducia ha sempre modo di alimentare la sua lamentatio. E’ quindi totalmente mancante di autocritica e senso di responsabilità individuale. Solitamente non è motivato a cambiare o guarire.
Le parole che lo descrivono
Amarezza, sospetto, delusione, risentimento, frustrazione, fallimento, negatività, rancore, astio, cinismo, sfiducia, rigidità, contrarietà, insoddisfazione, insuccesso, sdegno, sprezzo, ostilità, recriminazione.
La sua lezione
Willow aiuta a sviluppare l’autocoscienza e l’autocontrollo, più responsabilità individuale, un buon utilizzo del potere personale per divenire maestri del proprio destino, aiuta l’evoluzione spirituale dell’individuo, permettendo di osservare con maggiore equilibrio le proprie emozioni e il circuito ossessivo dei pensieri negativi. Trasformare l’amarezza in dolcezza, in accettazione permette di percepire la benedizione della Vita, comunque arrivi.
Dice spesso e volentieri
- Se io sto male perché gli altri devono stare bene?
- Fidarsi è bene non fidarsi è meglio
- Cosa ho fatto per meritare questo?
- La vita è stata così ingiusta con me
- Non lo perdonerò mai…
- Sempre a me!
- Non merito tutto questo, non è giusto.
- Piove sempre sul bagnato
La forma e il gesto del fiore
Willow è una sottospecie del Salix Alba, di colore giallo. E’ un albero che cresce per lo più lungo le rive dei fiumi, dalla chioma folta, è stato spesso sfruttato dall’uomo, con intense potature per favorirne la ricrescita e una maggiore produzione di legna. In questa ricrescita (rinascita, reazione) folta e veloce esprime la sua grande forza, come una capacità di rispondere e reagire alle avversità della vita. Nella Bibbia il salice rappresenta il lamento degli ebrei, il salmo 137 recita: Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo, al ricordo di Sion. Ai salici di quella terra appenderemo le nostre cetre. Usato per le torce funerarie, raffigura la luce della rinascita dopo la morte. L’albero contiene nella spessa corteccia la salicina, un antinfiammatorio affine all’aspirina. Ha grandi e dirompenti radici che si spingono in profondità alla ricerca dell’acqua, in questa affinità con acqua/emozioni viene manifestato il trattenimento, anche e sopratutto, dei sentimenti negativi e depotenzianti. Ha sottili e morbidi semi che non appena toccano il terreno umido cominciano a germogliare, altro simbolo di vitalità. I ramoscelli sono flessibili e le sue foglie dentellate si lasciano muovere dal vento e dagli agenti atmosferici esterni, i rami sono quasi iridescenti, dorati, E’ una pianta forte, dotata di energia vitale e insieme flessuosa, laddove ci sono prove significative la persona è dotata della forza necessaria per affrontarle. Sempre.
I disturbi
Ansia, depressione, reumatismi, artrite reumatoide, artrite, dolori o patologie croniche, edemi, ritenzione, problemi al sistema linfatico, ipocondria, affezioni epatiche, inappetenza o bulimia, malumore cronico, problemi digestivi, canizie precoce, perdita dei capelli, alopecia, sindrome premestruale.
Occasionalmente, quando?
Quando si vivono momenti in cui si avverte un particolare risentimento o un senso di ingiustizia, magari a seguito di episodi particolari, ma non si ha la tendenza costante ad amareggiarsi, a vedere l’aspetto negativo delle cose. Spesso nelle lunghe malattie si prova un senso di sconforto nell’attesa della guarigione, che sconfina in un’impaziente amarezza. Talvolta per immaturità, a seguito di un episodio specifico spiacevole, si tende a generalizzare, per semplificare ed evitare la metabolizzazione dell’esperienza (si è contro la categoria in generale es. uomini, poliziotti, cani, etc.)
I bambini e gli animali
Per quei bambini che tendono a dare sempre la responsabilità agli altri, “è colpa sua/è stato lui etc.” sono frasi che ripetono spesso, hanno frequentemente l’aria imbronciata e vivono una rabbia repressa che li conduce all’autocommiserazione, si piangono addosso e sono musoni; per gli animali che sembrano essere aggressivi senza motivo e manifestano un atteggiamento iper-difensivo.
Il principio transpersonale
Ritenzione, irritazione, fermentazione, rigidità ad esempio manifestata a livello epidermico, nelle malattie croniche della pelle, come la psoriasi, eczemi, herpes. In tutte le situazioni reumatiche e legate all’umidità. Nelle artriti, ha una valenza sia sulla rigidità che antinfiammatoria, ha effetto drenante sui liquidi trattenuti. Nelle micosi, nella cattiva digestione cronicizzata, fermentazione intestinale.
Dove nasce l’inghippo
L’io emozionale assume un atteggiamento di sfida sentendosi vittima del destino, così coinvolge l’io mentale che fornisce argomenti a sostegno del risentimento.
Il pensiero che cura
La bellezza e la generosità della Vita sono sempre a mia disposizione, posso dare amore e prendermi cura e ricevere sempre ciò che è più giusto per me, trasformo l’amarezza in dolcezza dello spirito così da permettere la benedizione del mio spirito.
Oltre al fiore
Dedicarsi con amore alle proprie passioni, imparare a stare in compagnia di persone allegre e leggere, depurarsi dalle tossine fisiche ed eteriche attraverso terapie naturali e l’alimentazione.
Le parole di Edward Bach
Per coloro che hanno sofferto per disgrazie o avversità e non riescono ad accettarli senza lamentele o risentimento, perché giudicano la vita in funzione del successo. Pensano di non avere meritato una prova così grande, che la vita sia stata troppo ingiusta con loro e ne sono amareggiati. Spesso arrivano così a perdere interesse e diventano meno attivi in quelle cose che prima facevano con piacere.