What’s reality?

Sono a Milano e giro con la macchina per andare in un posto.
Incontro: donne in pelliccia che si tamponano e si gridano di tutto ferocemente, smog altezza guinzaglio, altezza carrozzina, altezza skateboard, altezza ombrello, altezza cielo, negozi stracolmi di merce tra cui biscotti peppa pig strafosforescenti, persone povere da non avere da mangiare e l’aria malconcia, inquinamento acustico ed elettromagnetico dato da telefonini incollati a rincoglionire la nostra intuizione o terzo occhio, un camioncino che fa la retro mentre sto girando e contemporaneamente un’altro che la fa verso la mia fiancata e quando schivo tutto uno che apre lo sportello di botto, Milan le un gran Milan con le vetrine e le magliettine bianche firmate a 290 euro, i cartelli delle marche giapponesi che si illuminano, culi di donne in ogni dove sulle pubblicità dell’estate, la festa della donna e no grazie non voglio la mimosa, gente che mangiano da mcdonald e posti così, poche librerie.

Ad un certo punto, mentre ascolto una canzone di Anna Oxa degli anni 80 e canto, vedo una ragazza col casco che sta mettendo nel bauletto dello scooter due pacchetti di grissini torinesi, non so perchè ma questa immagine mi connette ad un odore antico e veloce sento la Morte per quella che è, vicina, in ogni istante, dolce sorella della vita, maestra di Presenza e lucidità.

E’ questa connessione che mi porta di scatto in me. Pienamente. All’essenza del momento. E’ come un moto di espansione dentro, un richiamo alla Presenza e sento il Testimone che sveglio, silente e in Pace osserva.

Tutto continua a fluire uguale ma diverso, è come un richiamo alla vita improvviso e leggero che mi provoca un rilassamento nel corpo che riesco a percepire e individuare.

Alzo gli occhi e vedo una coppia che guarda il cielo e ride, si spintona con una confidenza che diverte anche me, poi un bambino che slingua con un cane, vedo una donna bellissima che corre in via Vitruvio e osservo i suoi capelli biondi lunghi come una sciarpa di seta e lei sembra andare a rallentatore, poi sento un profumo di sugo buonissimo, vedo chiaramente che c’è un movimento nelle cose, nelle persone, nella vita che viaggia in parallelo all’idea che ho io sulle cose, in parallelo alla separazione dalla realtà che consegue dai mie giudizi, qualcosa di totalmente autonomo, indipendente che mi basta un respiro per ritrovare.

Quanto spazio, quanta bellezza se solo guardo attraverso il Testimone

What’s reality?

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