Punti di vista e lati del tavolo.

Il mio tavolo ha un lato con un cassetto e un lato senza cassetto.

L’altro giorno ho modificato la sua direzione, sostanzialmente ne ho capovolto i lati. Una cosa semplice. Se prima il lato del cassetto era verso la porta, ora è verso la finestra, e viceversa. Questo è accaduto tre giorni fa.
Da tre giorni, continuo in automatico ad andare dal lato sbagliato per aprire il cassetto. Il lato vecchio. Un gesto automatico.  E continuo imperterrita a portare la mano al tavolo in cerca del pomello del cassetto, senza ovviamente trovarlo. Allora sobbalzo per un momento, ho come un risveglio e mi accorgo che è il lato sbagliato e che devo cercare dal lato contrario.

Questo accadimento è una fantastica occasione per praticare la Presenza.

Osservo che sono come addormentata, nella mente, è il mio pilota automatico che mi conduce a ripetere inconsapevolmente gli stessi gesti, allora l’attenzione va proprio a questo e ritorno nel corpo. Dal nuovo lato del tavolo. Quanto sono nelle cose, senza l’automatismo delle cose, mentre io sono altrove?
Nel momento in cui mi accorgo della novità, mi accorgo che ero assente e mi riporto nel Presente, qui e ora.

Percorsi ripetuti mille volte uguali dalla mente e solo perché conosciuti ritenuti veri.
Pensieri ed emozioni a cui siamo abituatissimi a credere e che portano a strade già battute e ribattute e medesimi risultati. Frasi fatte, gesti retorici.

E’ la vita che ci riporta al presente, col suo modo di cambiare continuamente, con gli accadimenti che di punto in bianco ribaltano le nostre certezze.

Quanta freschezza hanno i tuoi gesti, quanto sono frutto di abitudine?

E tu puoi provare a spostare il tuo tavolo?

Un buon esercizio per la consapevolezza e la Presenza è prendere una qualsiasi abitudine che abbiamo (la strada per andare al lavoro, la telefonata che compiamo tutti i giorni, la spesa che facciamo al supermercato) e osservarci da fuori, osservare i gesti, le scelte, i movimenti dentro di noi.

Osando possiamo poi anche provare a cambiare strada e vedere l’effetto che fa.

[Immagine di Caras Ionut]

2 commenti

  1. ciao Jessica,
    io ho cambiato la password del pc circa 2 mesi fa incrementando di un’unità il numero che la compone.
    Ogni giorno quando sto digitando la password, nell’attimo preciso in cui arrivo al numero, scrivo quello vecchio per ricordarmi di quello nuovo.
    E ogni giorno mi rendo conto di quanto faccia le cose senza pensarci, senza impegno.
    Grazie per questo bel post.
    Simona

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