Oak

Non c’è nessuno che conosca il segreto del futuro.
Quello che vi serve è del vino, dell’amore e del riposo a piacere.
Omar Khayyâm

OAKQuercus Robur, Quercia, Farnia, Quercus Pedunculata

Che tipo è?

Le persone con caratteristiche Oak sono ligie al dovere, o forse bisognerebbe dire che sono schiave del proprio senso del dovere. Sono infaticabili lavoratori, non si concedono attimi di tregua. Perdere la forza, ad esempio a causa di una malattia, per loro è causa di depressione, si sentono inutili perchè per loro fermarsi equivale alla sconfitta, stanchezza equivale a debolezza e per loro è impensabile mostrarsi fragili. Sono persone oneste, dotate di grande resistenza e fedeli agli impegni. La loro forza e il loro atteggiamento induce le persone che hanno intorno a scaricargli addosso le proprie responsabilità. Sono persone moraliste e molto scrupolose, dogmatiche perchè provengono da educazioni rigide e iperesigenti, talvolta economicamente complicate (es. periodi post-bellici), dove si sono presi carico di questa richiesta di carico che li ha portati ad una iper-responsabilizzazione. La loro immaturità emozionale spesso deriva dall’ educazione con una forte repressione emozionale. Oak infatti è terrorizzato dagli errori e la soluzione adottata è quella di mostrarsi irreprensibile, super-affidabile, serio, forte. Rifugiarsi nel dovere e nel lavoro è un modo per sfuggire alla propria vita emozionale. Confonde la sensibilità con la perdita del controllo e la vulnerabilità, aspetti mal tollerati dalla famiglia fin dall’infanzia e quindi dolorosi da sentire; Oak ha sviluppato una razionalità compensatoria che spesso sfocia in rigidità, la sua rabbia è come una tensione compressa. Oak è il modello maschile storico/culturale che conosciamo bene, quello che confonde la debolezza con l’espressione dei sentimenti e Oak si è allenato a reprimere così le sue emozioni. Parla spesso in modo impersonale, con distacco, è educato e formale. La vita per lui rappresenta una dura lotta e risolve sempre da solo i suoi problemi. L’incapacità a fermarsi provoca ansia da prestazione continua, ma ignora i segnali ed arriva ad eventi drastici come gravi malattie o eventi traumatici che lo costringono a fermarsi per rendersi consapevole del proprio limite. Il risparmio esagerato, la taccagneria come indica Orozco sono frutto di una diseducazione a godersi la vita, a meritarsi il piacere, a farsi travolgere dalla vita stessa. Per la sua rigidità divide il mondo in due categorie, senza sfumature, la sua preferita è corretto/non corretto. Raramente Oak sente i propri bisogni, più intento a dimostrare a tutti di essere una brava persona di cui ci si può fidare, infatti è interessatissimo all’opinione che gli altri hanno di lui. Difficilmente Oak mostra ciò che ha dentro.

Le parole che lo descrivono

Senso del dovere, iper-responsabilità, surmenage, perfezionismo, dedizione, repressione, ossessività, rigidità, tenacia, metodicità, organizzazione, stacanovismo, sovraccarico, resistenza, durezza, austerità, severità, inflessibilità.

La sua lezione

Oak deve imparare a fidarsi del proprio Sè superiore, così da incontrare la sua creatività e far si che il cuore segua i suoi impegni, il suo lavoro. Ascoltando ciò di cui ha bisogno impara a riconoscersi il diritto a sbagliare in primis, a riposare, a godere, a divertirsi.

Dice spesso e volentieri

  • E’ un mio dovere, ci mancherebbe!
  • Se non lo faccio io non lo fa nessuno.
  • Come vengono le vacanze, il week end mi viene mal di testa
  • Ho solo la febbre non posso non andare a lavoro
  • Non bisogna mai arrendersi!

La forma e il gesto del fiore

E’ un albero maestoso e sacro, simbolo di forza e resistenza, cresce dalla ghianda e una sola quercia può produrre venticinque miioni di  ghiande che per la maggior parte verranno mangiate da corvi, topi, suini, scoiattoli, erbivori appena cadono. Attira molti insetti che depongono su di lui le uova e si nutrono del suo legno e delle sue foglie lobate, quindi ne deriva che è fonte di sostentamento e appoggio per le altre forme di vita. Anche quando viene divorato continua a vivere e a dare come se non si arrendesse mai, nemmeno di fronte alla morte. Ha radici forti e profondissime e diventa una casa che ospita tutti, non chiedendo nulla in cambio. Produce un piccolo fiore, in contrapposizione al fusto enorme, questo è il simbolo della sobrietà, del senso del dovere, della tenacia, come se fosse meno importante apparire e più di rilievo la sostanza della sua azione. Oak è un grande accentratore che difficilmente delega. E’ come se fosse dipendente, nel suo ciclo vitale, al sostentamento di queste forme di vita di cui si fa carico indiscutibilmente, addirittura il suo è un adattamento per aiutare gli altri, più che per difendersi. Anche quando corroso resta comunque vivo come l’immagine di Atlante che regge il mondo sulle sue spalle, in questo ecosistema che vive attraverso la sua forza.

I disturbi

Depressione, iperattività, logorrea, esaurimento psicofisico, insonnia, problemi cardiaci e circolatori, agitazione, irritabilità tachicardia, aritmia, tensioni muscolari e dolori alla schiena, alle spalle, cervicalgia, lombalgia, sciatalgia, reumatismi, artrite reumatoide, contratture, arteriosclerosi, rigidità muscolare, emicrania, ernia del disco.

Occasionalmente, quando?

Utile nei casi in cui la vita richiede un particolare impegno e dove si da molto, si lotta, quando è presente un forte carico di stress ed è richiesto un impiego di energie superiore al solito.

I bambini e gli animali

Per i bambini che si impegnano molto a scuola, a volte sembra che non riescono a stare dietro ai compiti, appaiono instancabili, prendono tutto sul serio e non vorrebbero mai andare a dormire, sono bambini carichi di impegni quindi di doveri; per gli animali che si dimostrano instancabili, fedeli, ma nella malattia si abbattono esageratamente. 

Il principio transpersonale

Sovraccarico quando cioè parti del corpo o funzioni sono esposte ad uno sforzo eccessivo. Ad esempio lesioni negli sportivi, nello stress in generale proprio in questa accezione del sovraccarico.

Dove nasce l’inghippo

L’io mentale prevale con IO DEVO non ascoltando le esigenze dell’io emozionale che invece invita ad osservare ed ascoltare i propri bisogni in relazione ai cicli naturali.

Il pensiero che cura

Parte della mia forza è accettare anche la mia debolezza, allento la presa e mi concedo il riposo come uno spazio sacro per ricaricarmi di una nuova energia lasciando che anche altri facciano al posto mio.

Oltre al fiore

E’ utile viaggiare, stare all’aria aperta, concedersi delle pause se necessario programmandole, nuotare, fare yoga e altre attività che lo mettono in contatto col proprio corpo e col proprio sentire, sviluppare la capacità e l’umiltà di ricevere aiuto.

Le parole di Edward Bach

Per quelli che si sforzano e lottano energeticamente per guarire o risolvere le incombenze della vita quotidiana. Anche se il loro sembra un caso senza speranza, continueranno a tentare una cosa dopo l’altra e a lottare. Sono scontenti quando la malattia interferisce con i loro doveri o impedisce loro di aiutare gli altri. Sono persone coraggiose che combattono contro grandi difficoltà senza perdere la speranza e continuando a sforzarsi.

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