Beech

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Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un’amorevole capacità, una chiara intuizione e un’assoluta tolleranza.
Mahatma Gandhi

BEECH– Fagus sylvatica, faggio

Che tipo è?

È una persona che guarda il mondo e non ama ciò che vede. Attraverso la sua personalità narcisista si da troppa importanza, mettendosi sempre al centro delle considerazioni sul mondo, sugli altri. C’è quindi una forma di presunzione e vanità sottostante alla sua intolleranza. Questo schema spesso lo conduce all’isolamento affettivo, nessuno infatti gli va mai bene, nessuno è mai all’altezza delle sue aspettative. Si pone spesso nel ruolo di indicare agli altri come devono vivere, cosa sia giusto fare, senza che questo gli sia stato richiesto. Per Beech c’è sempre qualcosa da migliorare, l’occupazione preferita è quella di mettere in risalto gli errori altrui. Usa il meccanismo della negazione, pur di omettere qualsiasi responsabilità individuale. Il suo è un bisogno spasmodico di privare gli altri della propria libertà, di scelta e di espressione. Non avendo il controllo sulla vita, reagisce criticando tutto e tutti con l’intento di dimostrare che la vita è ingiusta. Ossessionato dalla pulizia, dai dettagli, nulla è mai soddisfacente. La sua bassa autostima in realtà è la chiave vera, che piuttosto che essere curata diviene la forma di giudizio spietata e continua che lo rende frustrato e perennemente insoddisfatto.

Le parole che lo descrivono

Pretenziosità, arroganza, giudizio, disapprovazione, rimprovero, biasimo, appunto, censura, aggressività, senso di superiorità, disprezzo, rigidità, irritazione, rifiuto, incapacità di adattamento, intolleranza, critica verso gli altri, sprezzo, sdegno, svilimento, disistima.

La sua lezione

Beech aiuta a trasformare la propria ipercriticità in empatia. E’ possibile andare oltre questo senso di separazione, di rifiuto, di divisione, abbracciando così l’unità delle cose. Attraverso il riconoscimento della bellezza è possibile andare oltre il proprio giudizio negativo, imparare ad andare oltre l’idea di giusto e sbagliato accogliere la vita. Per fare questo bisogna necessariamente riconoscere la propria imperfezione umana, l’umiltà di non sapere, così da sospendere le proiezioni negative che continuamente attiva sugli altri e sul mondo credendo di conoscere. Bach dice: E’ ovvio che nessuno di noi è in posizione di giudicare o criticare, perché anche se il più saggio di noi vede e conosce un piccolo frammento del Grande Schema di tutte le cose, sapendo così poco, non possiamo giudicare come funzionerà il Grande Progetto.

Dice spesso e volentieri

  • Non vai bene così
  • Non mi piace mai niente in questo posto
  • Non va bene come fai, dovresti fare così…
  • Stai malissimo vestito così, per carità!
  • Il mondo non va bene, le persone non vanno bene
  • A me non piace

La forma e il gesto del fiore

Beech è un albero che trasmette tranquillità, dal tronco liscio e slanciato, con chiome di foglie verdi, fitte e lucide, con leggera peluria. Con la sua statura e la sua imponenza priva le altre piante sottostanti di ricevere la luce, occupandone lo spazio e oscurando gli altri attraverso l’intreccio compatto dei suoi rami. I faggi occupano e dominano qualsiasi altra pianta, querce comprese, dentro al bosco. Ama suoli ben drenati e questo gli permette di crescere indisturbato a discapito di altre specie, anche se ha poche radici che lo rendono facilmente sradicabile. Ha fiori sia maschili che femminili, i primi somigliano a pendenti di orecchini, i secondi si schiudono alle estremità come piccoli rovi di spine. Le foglie si aprono a ventaglio, quasi a richiamare una tendenza al perfezionismo. Le gemme appuntite e lunghe sembrano dita giudicanti. Crea un ambiente freddo e umido intorno a sé, dove la luce viene occultata. Il suo legno riporta l’impronta di luce e buio di cui è portatore nelle sue caratteristiche. 

I disturbi

Allergie, dermatiti, eczema allergico, intolleranze di varia natura, nausee in gravidanza, orticarie, riduzione effetti collaterali terapie farmacologiche (cortisonici, interferone, chemioterapia), rigetti da trapianto, irritazioni cutanee, paranoia, sospetto, rigidità, stipsi.

Occasionalmente, quando?

Quando si vivono quei momenti in cui si percepisce una insofferenza verso alcuni fattori o persone specifiche. Ma ci sono gradi e gradi di intolleranza, va dal semplice fastidio alla vera e propria violenza, xenofobia, verso categorie di persone, verso la vita o quel determinato ambito. In alcuni periodi, come l’adolescenza o la vecchiaia, si può acuire l’aspetto intransigenze verso qualcuno (es. genitori, badante, società, etc.), anche durante la sindrome premestruale si riscontra spesso uno stato beech transitorio.

I bambini e gli animali

Per quei bambini attaccabrighe e litigiosi, talvolta prepotenti con i compagni, critici e intolleranti, irritabili, irascibili, che soffrono di reazioni allergiche; per gli animali irritabili, quelli che non tollerano altri animali o estranei in casa. Gatti che urinano o graffiano se ci sono visite da parte di persone che non conoscono, per marcare il proprio territorio. Cani che ringhiano, spesso pronti ad attaccare. Animali molto sensibili, disturbati dai rumori, dalla luce, dal contatto fisico con una spiccata tendenza alle allergie (riniti, asma, tosse…) e con intolleranza a sostanze presenti nell’ambiente.

Il principio transpersonale

Intolleranza, irritazione, rifiuto, rigidità utile in caso di allergie, l’allergene funge da simbolo dell’ambiente che viene rifiutato. Utile per sostenere in caso di trapianto la crisi di rigetto. Anche in caso di protesi, lenti a contatto, plantari, tutto quello che può creare una forma di rifiuto. In caso di irritazioni, riniti, eczemi allergici, vomito, ad esempio reazioni alla chemioterapia.

Dove nasce l’inghippo

L’io mentale prevale e rimuove gli impulsi umanizzanti dell’io emozionale perdendo così una chiara visione della realtà.

Il pensiero che cura

Sperimento un nuovo senso di pace, di parentela ed armonia con tutte le cose, gli esseri, mi sento in comunione con la vita e col mondo, accetto ogni cosa così come è. 

Oltre al fiore

Yoga, esercitare la generosità, il dare, donare senza aspettative.

Le parole di Edward Bach

Per quelli che sentono il bisogno di vedere più bontà e bellezza in tutto ciò che li circonda e, benché molto appaia sbagliato, di avere la capacità di vedere il buono crescere dentro. Possono così essere più tolleranti, indulgenti e comprensivi nei confronti delle diverse strade che ogni individuo e tutte le cose percorrono per raggiungere la propria perfezione finale.