Agrimony

L’ombra prepara lo sguardo alla luce. Attraverso l’ombra la divinità tempera e pone davanti all’occhio oscurato dell’anima affamata e assetata quelle immagini che sono i messaggeri delle cose.
Giordano Bruno

AGRIMONY – Agrimonia eupatoria, agrimonia

Che tipo è?

È un personaggio ottimista, affabile, allegro, simpatico dalle doti di animatore e dalla vita sociale molto ricca. Ma tutto questo proviene dall’attitudine a mascherare l’ansia, la sofferenza interiore scacciata e temuta. Corrisponde all’immagine del pagliaccio fuori ride dentro piange. È una persona che si aggrappa a quel che considera positivo rinnegando completamente gli aspetti che secondo lui sono negativi, indesiderati: difficoltà economiche, malattia, sofferenza, inconscio. Ha questa tendenza eccessiva a voler positivizzare tutto rinnegando una parte fondamentale dell’esistenza e dell’animo umano. La vita sociale, il lavoro, la sessualità, le sostanze (consumi, shopping, alcool, droghe, psicofarmaci) tutto funge da anestesia, pur di distrarsi dal suo tormento crea quindi molto spesso dipendenza e/o assuefazione. Il vero terrore che rifugge è quello del silenzio e della solitudine. Ricerca sempre l’approvazione degli altri, detesta litigare arrivando al punto di accettare tutto, anche per molti anni, è un accumulatore di frustrazione costretto com’è dal suo atteggiamento a evitare a tutti i costi il conflitto che rifugge apertamente. Cerca la pace fuori perché è sempre in guerra dentro. Rinnega la morte e qualsiasi discorso ad essa connesso. Attua molto spesso come una dissociazione, quel meccanismo di difesa attuato per evitare il contatto con la propria sofferenza.

Le parole che lo descrivono

Maschera, occultamento, negazione, fuga, istrione, attore, tortura, ansia, angoscia, ombra, accettazione, allegria, cordialità, genialità, gioia, libero arbitrio, non-identificazione, obiettività, ottimismo, comunicazione, negoziazione, frustrazione, tristezza, dipendenza, insicuro, superficiale, bugiardo, tormentato.

La sua lezione

Agrimony aiuta sviluppare una coscienza emozionale, egli è venuto a imparare la lezione della pace, smettendo di fuggire da se stesso, incontrandosi e accettandosi nella sua totalità. Il suo positivismo non è più un modo per fuggire o occultare, ma davvero una propensione a cogliere in ogni aspetto della vita una precisa utilità e un beneficio per la sua evoluzione. La sua è una lezione alchemica, corrisponde all’opera al nero e come per Carl Gusav Jung ognuno di noi è seguito da un’ombra. Meno questa è incorporata nella vita conscia dell’individuo, tanto più è nera e densa.

Dice spesso e volentieri

  • Sorridere sempre! Bisogna essere sempre positivi!
  • Va tutto bene, non c’è problema!
  • Io sono una persona molto solare e sempre felice.
  • Don’t worry be happy!
  • Fare buon viso a cattivo gioco.
  • Beviamoci sopra…

La forma e il gesto del fiore

Agrimony è una pianta perenne che cresce in luoghi dove può trovare la compagnia come il ciglio della strada, in città, lungo sentieri etc. Ma non cresce in gruppo, ha foglie e stelo delicati, ricoperti di peluria a denotare la sua grande vulnerabilità e sensibilità, le foglie sono irregolari e disordinate, tese come piccoli radar verso la terra, evidenziano la sua natura recettiva, egli assorbe infatti moltissimo degli stress esterni. I fiori gialli tendenti verso l’alto esprimono non solo un bisogno di lucidità mentale, ma anche di chiarezza dell’anima, dove sia possibile incontrare il nostro Oro, la nostra saggezza che deriva dall’avere fatto esperienza di tutto noi stessi, deriva dalla tranquillità interiore. Il giallo è connesso anche al sistema biliare e al fegato, alle reni e al sistema urinario. Le capsule dei molti fiori a campana si appiccicano addosso a chi li sfiora, come se ricercassero compagnia a tutti i costi. Agrimony ha una moltitudine di forme, così come la varietà di maschere che la persona può indossare, ma anche le sue potenzialità, la versatilità, la capacità di essere mediatore: ossia acquisire la flessibilità necessaria a mettere insieme più parti, ben diverso dall’accettare e accumulare qualsiasi cosa per paura del conflitto, esso va invece riconosciuto come parte integrante della vita.

I disturbi

Ansia, angoscia, oppressione toracica, dispnea, nodo alla gola, palpitazioni e tachicardia, disturbi al plesso solare (3° chakra area del potere personale), gola e tiroide in (5° chakra area dell’espressione), tic nervosi, disturbi ossessivi compulsivi, problemi di fegato, (sede del coraggio) e delle vie biliari, bipolarità, disturbi cutanei della pelle, insonnia, cefalea, mal di denti, bruxismo o tendenza a digrignare i denti, mal di gola, pruriti tormentosi come l’orticaria, cistite, onicofagia, leucemia, dipendenze come alcolismo, tabagismo, farmacodipendenza, tossicodipendenza, colon irritabile, disturbi dell’alimentazione, anoressia e bulimia, asma, psoriasi, problemi del fegato, affezioni del sistema urinario.

Occasionalmente, quando?

Quando si vivono quei momenti in cui si tende a rimandare la soluzione su un tema conflittuale (es. divorzio, non voler vedere qualcosa…), o per chi è costretto da situazioni sociali a dover forzare un personaggio, una facciata sorridente. Utile quando a seguito di un trauma la tendenza è quella di rimuovere posticipando il dolore.

I bambini e gli animali

Per quei bambini che fanno fatica a prendere sonno e hanno sempre bisogno di compagnia per addormentarsi, a volte un po’ bugiardi e nervosi, hanno talvolta una dentizione dolente. I bambini Agrimony sono dei bonaccioni e cercano di fare ridere, fanno un po’ la parte dei gioppini, anche se spesso nascondono tristezza. Piangono spesso ma farli smettere è semplice magari con una piccola distrazione. Sono bambini pronti a cedere, ma poi si mangiano le unghie, hanno magari dei tic, fanno pipì a letto; per gli animali che non si lamentano anche se soffrono (es. in caso di fratture, spine nelle zampe, ferite), quelli tormentati da patologie cutanee come pruriti, eczemi, etc. nei casi di stress mascherato, ansia che produce problemi digestivi oppure intestinali. Fa pipì involontariamente mentre fa le feste.

Il principio transpersonale

Tortura, occultamento funge da ansiolitico per eccellenza del sistema floreale, in tutti quei processi di tortura mentale profondamente radicati. Dolore e bruciore sono applicazioni e ambiti peculiari di questo fiore (anche per via topica), catalizza tutti i processi di auto-conoscenza e consapevolezza.

Dove nasce l’inghippo

L’io emozionale si rifugge nella rimozione e invia all’io mentale solo immagini positive/allegre, in tal modo lo inganna, essi devono collaborare piuttosto al fine di fare cadere le maschere.

Il pensiero che cura

Non ho bisogno di scendere a compromessi per mantenere la pace a ogni costo, posso incontrare la mia luce accogliendo anche la mia ombra, entrambe fanno parte di me e anche nella tristezza incontro la dignità dell’esistenza.

Oltre al fiore

Usare la scrittura per rendere visibili a se stessi i propri pensieri, le emozioni, i conflitti, yoga, prendersi dei momenti per praticare il silenzio e conoscere la solitudine come momenti in cui godere della propria compagnia.

Le parole di Edward Bach

Persone gioviali, allegre, di buon umore, che amano la pace e si affliggono per le discussioni e i litigi e per evitarli acconsentono a rinunciare a molte cose. Anche se in generalmente hanno problemi e sono tormentati, preoccupati, inquieti nella mente e nel corpo nascondono le loro preoccupazioni dietro al buonumore e le battute. Sono considerati degli ottimi amici da frequentare. Spesso assumono alcool o droghe per stimolarsi e aiutarsi a sopportare i loro dolori.

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