La semplicità è la chiave di questo sistema di guarigione. Chi voglia ricavare il massimo vantaggio da questo dono di Dio deve mantenerli nella loro originale purezza, immuni da ogni teoria e considerazione scientifica, perché nella natura tutto è semplice.
Edward Bach
Bach utilizzerà diversi metodi per la preparazione dei rimedi floreali, al fine di trasmettere l’informazione energetica all’acqua, il primo la solarizzazione ossia riempiendo una ciotola d’acqua purissima e lasciandovi cadere le corolle direttamente dallo stelo, esponendole al sole per qualche ora e poi filtrando e miscelando con del brandy. Il secondo quello della bollitura, portando il fiore o la pianta a rilasciare il suo messaggio attraverso l’elemento del fuoco che certamente costituisce a sua volta un’intensificazione della tematica, della sofferenza, una vera e propria opera al nero alchemica.
I rimedi floreali non sono basati su un principio attivo di natura chimico – fisica e non contengono alcuna molecola all’infuori di quella del supporto (di solito acqua) e del conservante (di solito alcol o aceto), ciò che contengono è un’ informazione energetica.
I rimedi floreali equivalgono in un certo modo a rimedi omeopatici alla massima diluizione.
Ogni Fiore ha una vibrazione che rappresenta un dono per gli altri esseri viventi, una vibrazione che è in grado di armonizzare una frequenza che si è scordata o bloccata. Oggi esistono decine di set di Essenze Floreali ma i Fiori di Bach sono in assoluto i più conosciuti, i più studiati e quelli che hanno l’effetto più delicato e meno invasivo fra tutti i Fiori, ma a mio avviso quello più archetipico e quindi con una valenza più Universale.
Le essenze fungono da suggerimento fornito all’anima della persona per convincerla a rimuovere l’ostacolo alla forza guaritrice interna; quando essa accetta il suggerimento la sua forza guaritrice si riattiva e il beneficio diventa evidente.
L’utilizzo dei fiori può avvenire per via interna tramite assunzione orale oppure per via topica ed infine aerea.
Ogni cura è personalizzata perché i fiori vengono miscelati tra loro a seconda della personalità e degli stati negativi che devono essere riequilibrati. Non esiste una cura standard. Così come non esiste una persona uguale ad un’altra.
La sinergia è un principio molto speciale, irripetibile, qualcosa di unico e di molto più complesso della semplice somma dei singoli principi.
E’ come immaginare un’orchestra che suona o pensare al singolo suono degli strumenti, sono due immagini assai diverse.
Preparazione dei fiori e posologia.
Nella preparazione della sinergia per bocca si usano solitamente boccette da 30 ml riempite per 2/3 di acqua e 1/3 di brandy (o aceto di mele in caso di bambini e/o presenza di intolleranze all’alcool), si aggiungono 3 gocce per ogni fiore che compone la miscela (per il repertorio di fiori australiani si aggiungono invece 7 gocce).
Se ne assumono poi almeno 4 gocce 4 volte al giorno direttamente in bocca. Ma vanno sempre seguite le indicazioni e le richieste dell’anima, i fiori vanno presi tutte le volte che ne si sente l’esigenza.
Possiamo anche aggiungere qualche goccia alla bottiglia d’acqua e berla durante la giornata o aggiungere qualche goccia all’acqua del bagno. La preparazione di olii e creme per uso topico della sinergia segue le stesse proporzioni: 3 gocce o 7.
La durata di assunzione varia a seconda della persona e della situazione, ma è consigliabile di assumere i rimedi almeno per due mesi.