La malattia non è una crudeltà in sé, né una punizione, ma solo ed esclusivamente un correttivo, uno strumento di cui la nostra anima si serve per indicarci i nostri errori, per trattenerci da sbagli più gravi, per impedirci di suscitare maggiori ombre, per ricondurci sulla via della verità e della luce, dalla quale non avremmo mai dovuto scostarci.
Edward Bach
Tutta la Creazione è un atto di Consapevolezza.
La floriterapia si inserisce in questo principio Divino attraverso il risveglio e la comprensione esperienziale della realtà. La coscienza stessa è infatti energia e informazione, in questo modello nulla è stabile e tutto in cambiamento, come ci insegna la Natura nella sua costante trasformazione.
Nell’Universo la danza della Vita e della Morte sono un ininterrotto moto di trasformazione che tende sempre all’equilibrio. In questo la vera lezione è imparare a stare nel flusso dell’esistenza. Un viaggio nell’ignoto dove l’origine, il punto zero è rappresentato dal silenzio, dal vuoto, dal non-manifesto, dall’uovo cosmico che entrando in vibrazione con se stesso muta da zero a uno esprimendo la coscienza di Sé. In seguito l’uno si frammenta in due e così nelle infinite possibilità generate dalla potenza espansiva primaria. Gli opposti quindi incontrandosi si completano, le forze si bilanciano e non si confliggono, dal momento che l’origine è la stessa unità essenziale.
Qui si pone la malattia, come una rottura di questa Unità primaria.
Nella visione circolare siamo all’interno di un meccanismo che implica l’unione delle forze Contraria sunt complementa.
La Salute diventa quindi la tendenza a questa armonia, dove il buio non deve essere rimosso nè giudicato ma posto in relazione complementare alla luce. La funzione del fiore è quella di integrare l’informazione nel sistema e riorganizzare il caos per uscirne trasformato.
Il caos stesso è uno stato primogenito dell’ordine.
Bach sosteneva prima di chiederti qual è la tua malattia chiediti perché sei venuto qui.
[Immagine Michael Morgenstern]